mercoledì 29 giugno 2011

docentenverein

Non è logicamente impossibile concepire l'esistenza di esseri intelligenti, che vivano e si muovano sulla superficie di un qualsiasi corpo solido, capaci di percepire soltanto ciò che esiste su questa superficie e insensibili a tutto ciò che si trova al di fuori di essa.
Ugualmente non contraddittorio è supporre che siffatti esseri possano determinare le curve di minima lunghezza del loro spazio e di questo, per quanto accessibile e percepibile, formarsi nozioni geometriche. Il loro spazio, naturalmente, avrà soltanto due dimensioni.

Hermann  von Hemlmhotz, Sull'origine e sul significato degli assiomi geometrici, 1870